SANGALLI: "SERVIZI PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO"

SANGALLI: "SERVIZI PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO"

Secondo il presidente di Confcommercio il terziario è ormai il settore dominante nell'economia e nella società italiana. "I servizi sono il vero propellente della crescita del valore aggiunto e della produttività".

DateFormat

16 maggio 2007
Sangalli: “servizi protagonisti del cambiamento�

Sangalli: “servizi protagonisti del cambiamento�

 

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, è intervenuto alla presentazione del Rapporto sul Terziario 2007 elaborato dall’Ufficio Studi Confcommercio. “Ospitiâ€� della Confederazione Pierluigi Bersani e Giulio Tremonti che hanno poi avviato una discussione sui dati illustrati. Sangalli ha indicato due ragioni fondamentali per elaborare un rapporto sul terziario:  “la prima ragione â€" ha detto - è che c’è l’esigenza oggettiva di conoscere meglio cosa oggi il terziario sia e rappresenti nell’economia e nella società italiana. Il terziario o, come oggi si usa dire, l’economia dei servizi, sono e rappresentano, nel 2006 e nel nostro Paese, il 67% dell’occupazione e il 70% del Pil. Al netto dei servizi pubblici e, dunque, guardando al terziario che noi siamo, commercio, turismo, trasporti e logistica, servizi alle persone e alle imprese si tratta del 40% dell’occupazione e del 47% del Pilâ€�. “E’, ovviamente â€" ha aggiunto Sangalli - un trend di lungo periodo: in Italia, in Europa e in tutte le economie più sviluppate, a partire da quella statunitense. Crescono i servizi e si riduce il peso degli altri settori. Se, nel 1970, il terziario che noi siamo produceva valore, nel nostro Paese, per poco meno di 10 miliardi di euro, oggi questo valore ammonta a ben 600 miliardi di euro. Non siamo, cioè, troppo lontani dal doppio del valore creato dall’industria complessivamente considerata. Oggi, oltre il 51% degli oltre 5 milioni di imprese italiane appartiene al settore dei servizi; oltre il 67% delle nuove imprese sono create nel settore dei serviziâ€�. La seconda ragione per la quale Confcommercio ha elaborato il suo rapporto sul terziario “è che â€" ha detto il presidente Sangalli -  a fronte di questi dati, di queste cifre ci sembra essere, a tutt’oggi, uno straordinario ritardo politico bipartisan nel prenderne atto, nel prendere atto in altri termini di come è fatta la realtà dell’economia italiana con conseguenze inevitabili di metodo e di meritoâ€�.“La conseguenza di metodo è che â€" ha osservato Sangalli - quando si sceglie con chi e come concertare, lo si fa più con la testa volta all’indietro che con lo sguardo rivolto al presente e, soprattutto, al futuro. Ma la conseguenza di merito, correlata a quella di metodo ed ancora più grave, è che poi, inevitabilmente, sono le scelte frutto della “concertazioneâ€� a rivelarsi pensate più per l’Italia di ieri che per quella di oggi e di domani. E’ un errore. Ed un errore che certo non aiuta la crescita di un’Italia più aperta, competitiva e dinamica. Non mi piace però anzi e meglio, non ci piace l’elenco delle doglianze. Ragion per cui â€" ed è questo il “messaggioâ€� che lancio a Bersani e a Tremonti â€" credo che sarebbe importante ragionare soprattutto sulle proposte utili ad un cambiamento di questo copioneâ€�.

Sangalli ha poi sottolineato che nel Rapporto si evidenzia una politica economica pensata per settori che oggi non ha davvero molto senso. “Perché i servizi â€" ha detto il presidente di Confcommercio - attraversano tutto il tessuto dell’economia. Sono il vero propellente della crescita del valore aggiunto e della produttivitàâ€�. “Dunque, o pensiamo e costruiamo la politica economica all’insegna dell’integrazione compiuta tra politica industriale e politica per i servizi, oppure guardiamo ad un mondo che non c’è più o che, presto, non ci sarà piùâ€�. “Ma per far questo â€" ha aggiunto Sangalli - occorrono sia regole di apertura dei mercati e concorrenza, ma anche un insieme di politiche e strumenti coerenti: dalla flessibilità nel mercato del lavoro alla semplificazione burocratica e fiscale, dall’adeguatezza delle dotazioni infrastrutturali alla riduzione di svantaggi competitivi, come il caro-energiaâ€�. Ma per il presidente di Confcommercio sono due i punti fondamentali: le liberalizzazioni e il rafforzamento del capitale umano.  Per ciò che riguarda le liberalizzazioni, secondo Sangalli “è essenziale che agiscano a tutto tondo, cioè affrontando snodi strategici come quello del riordino dei servizi pubblici locali, dei mercati dell’energia, del rafforzamento della concorrenza nel sistema bancario, della riforma delle Autorità indipendenti e garanti.â€� L’altro punto riguarda l’istruzione e della formazione continua delle risorse umane. “E’ un punto fondamentale. Si dice che esso impatti sulla produttività totale da 3 a 12 volte in più rispetto al capitale investito in infrastrutture o in ricerca e sviluppo. E’ un problema di volumi di spesa? No, perché non siamo molto al di sotto della media europea. E’ un problema, piuttosto, di qualità della spesaâ€�. Di un saldo ancoraggio, cioè, di questa spesa a principi di responsabilità, di riconoscimento del merito e dell’impegnoâ€�. “E continueremo, magari â€" ha osservato Sangalli -  a rinviare la riforma delle pensioni, pur sapendo che andare in pensione un po’ più tardi non è un dramma e, soprattutto, è una necessità quando la vita si allunga costantemente. E continueremo a non affrontare il nodo della riduzione di una spesa pubblica, che è ormai più della metà del Pil, pur sapendo che, in questo modo, non si ridurrà il debito pubblico, non si ridurrà la pressione fiscale e non si rilancerà la crescita e lo sviluppoâ€�. “Tutti temi rispetto ai quali, invece â€" ha concluso il presidente di Confcommercio -  occorrerebbe forte determinazione, il coraggio di una “concertazioneâ€� non rituale e il coraggio di una politica capace, quando sono in gioco gli interessi generali del Paese, di ritrovarsi nel metodo bipartisanâ€�.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca