SANGALLI: "UN GRANDE PATTO SOCIALE PER LA PRODUTTIVITA' DEL PAESE""

SANGALLI: "UN GRANDE PATTO SOCIALE PER LA PRODUTTIVITA' DEL PAESE""

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16 marzo 2008
Sangalli: “un grande patto sociale per la produttività del Paese�

Sangalli: “un grande patto sociale per la produttività del Paese�

 

Intervenendo nell’ambito dell’ultimo panel in programma al Forum di Cernobbio, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha tracciato un bilancio conclusivo della tre giorni in riva al lago di Como. Dopo un commosso ricordo di Aldo Moro a 30 anni dal rapimento, Sangalli ha ricordato che “il filo rosso dei lavori è stato l’insistenza sulla necessità di quel crescere di più e meglio che abbiamo proposto sia assunto come questione prioritaria, nel corso della prossima legislatura, dalla politica e dalle politicheâ€�. Si tratta di “un’esigenza più che mai valida â€" ha aggiunto - per l’Europa intera, poiché resta ancora davvero molto da fare per cogliere, a meno di due anni dal traguardo del 2010, l’obiettivo strategico fissato dall’Unione europea per il nuovo decennioâ€�. Ovvero quello di “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione socialeâ€�. Sangalli ha quindi ricordato l’appello fatto da Confcommercio per “una legislatura costituente e sottratta alla dittatura del breve termineâ€�. Quanto all’argomento specifico del panel, Sangalli ha ricordato che “una concertazione ben impostata può recare un contributo importante alla governabilità del Paese, agevolando un processo riformatore che deve prevalere â€" nell’economia e nella società â€" rispetto a privilegi e posizioni di rendita, chiusure corporative ed egoismi minutiâ€�. Metodo e pratica, ha ricordato il presidente di Confcommercio, “hanno ben funzionato in alcune fasi d’emergenza della storia del Paese. Ma per il resto, si è trattato di un’esperienza in cui molto vi è stato di rituale, che ha sofferto di una ridondanza di obiettivi e che ha oscillato fra relazioni privilegiate e partecipazione universalistica, senza avere il coraggio di affrontare e risolvere il nodo di chi rappresenta che cosaâ€�. A questo punto, ciò che serve è “tentare una manutenzione straordinaria della concertazione, fondata su una più puntuale attenzione alla rappresentatività reale dell’economia reale del Paese. Ciascuno contribuisca sulla base della sua capacità di analisi e di proposta, ma a nessuno sia riconosciuto il diritto all’esercizio di poteri di veto. E soprattutto, nella formazione delle scelte, gli interessi siano misurati in ragione del loro apporto all’economia reale del Paese: per quella che oggi è, e ancor più per quella che vogliamo sia domani e dopodomaniâ€�. Oggi, infatti c’è la necessità e la possibilità di “un grande patto sociale per la produttività del Paeseâ€�, di “una riforma dell’architettura della contrattazione, che specializzi la missione del primo e del secondo livello, stimoli gli incrementi di produttività, perfezioni lo scambio tra incrementi di produttività e aumenti salarialiâ€�, di “un’intesa forte sulla qualità e la produttività della spesa pubblica che renda agibile il percorso di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresaâ€�, di “chiudere il cerchio della flexicurity con la riforma degli ammortizzatori sociali, e con l’efficienza dei servizi per l’impiego e dei processi di formazione continuaâ€�, di “evitare segmentazioni del mercato del lavoro, confermando i principi di una buona flessibilità governata e contrattataâ€�. “E’ giunto â€" ha concluso Sangalli - di non rinviare la formazione di scelte a lungo discusse e spesso anche largamente condivise. L’Italia si può rialzare: dipende dalla qualità delle scelte che sapremo fareâ€�.

 

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