Servizi: in calo il volume d'affari delle imprese

Servizi: in calo il volume d'affari delle imprese

L'indagine periodica Unioncamere sulla congiuntura delle pmi dei servizi evidenzia nei primi tre mesi dell'anno una contrazione (-1,1 per cento) del volume d'affari. In difficoltà soprattutto le imprese più piccole.

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24 maggio 2008
Servizi: in calo il volume d’affari delle imprese

Servizi: in calo il volume d’affari delle imprese

 

Prosegue anche nei primi tre mesi del 2008 la contrazione del volume di affari delle imprese del turismo, dei trasporti e degli altri comparti dei servizi (-1,1%) iniziata nel quarto trimestre del 2007, con le imprese fino a 49 dipendenti che evidenziano maggiori difficoltà di mercato (-2% le vendite). E’ quanto emerge dall'indagine periodica del Centro Studi di Unioncamere sulla congiuntura delle piccole e medie imprese dei servizi. Lo studio, tuttavia, dà conto anche del “moderato ottimismo� espresso dalle imprese riguardo all’andamento del prossimo trimestre.

Per quanto riguarda il primo trimestre 2008, sono i servizi di mense e bar a farregistrare la contrazione più significativa (-4,8%), seguite da alberghi, ristoranti e servizi turistici (-4,6%). Prosegue, invece, lo sviluppo del settore dell’informatica e telecomunicazioni (+2%). La contrazione del volume d’affari coinvolge tutte e quattro le ripartizioni territoriali: il Sud e Isole evidenzia, in particolare, una flessione pari al 2,1%, dovuta al dato negativo segnalato dalle imprese fino a 49 dipendenti (-3,3%). Seguono il Centro

(-1,3%) e il Nord Est (-1,0%). Solo il Nord Ovest registra una diminuzione del volume d’affari sotto il punto percentuale (-0,6%), grazie alle contenuta flessione delle imprese con 50 dipendenti e oltre (-1,3%).

Passando alle previsioni per il trimestre successivo, l’andamento sarà stabile per il 59% delle imprese, in diminuzione solo per il 9% mentre il 32% stima un aumento del volume d’affari. Sono le imprese tra 50 e 500 dipendenti che segnalano una maggior fiducia per i prossimi tre mesi: in questo segmento salgono infatti al 41% le imprese che prevedono un incremento del proprio fatturato.

 

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