SERVIZI PUBBLICI LOCALI: MEGLIO LE AZIENDE MULTIUTILITY E MEDIO-GRANDI

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: MEGLIO LE AZIENDE MULTIUTILITY E MEDIO-GRANDI

Un'indagine Nomisma presentata nell'ambito di un convegno Confservizi sul ddl di liberalizzazione dei servizi pubblici locali sottolinea che la liberalizzazione funziona, ma occorre che il settore superi l'attuale frammentazione.

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21 febbraio 2007
SERVIZI PUBBLICI: MEGLIO MULTIUTILITY E MEDIO-GRANDI

Servizi pubblici locali: meglio le aziende multiutility e medio-grandi

 

La liberalizzazione estesa ai servizi pubblici locali (Spl) funziona, ma è necessario che il settore superi l’attuale frammentazione. Meglio, poi, se si creano aziende multiutility, di dimensioni medio-grandi e quotate. Sono le leve di sviluppo delle aziende pubbliche locali individuate dall’indagine condotta da Nomisma (in collaborazione con Unicredito) e presentata nell’ambito del convegno organizzato a Roma da Confservizi sul ddl delega di liberalizzazione dei servizi pubblici locali.

Il quadro che emerge dallo studio ha colori molto netti: le aziende multiutility, di dimensioni medio-grandi e quotate in borsa, hanno i migliori indicatori in termini di redditività di impresa, di crescita di fatturato, di ritorno sul capitale investito e di rapporto fra risultato d’esercizio e capitale proprio Le imprese pubbliche locali quotate sono tutte del Nord (la sola Acea è di Roma) e presentano performance di assoluto rilievo in tutti gli indicatori. Quelle del Sud sono di dimensioni piccole, a conferma di una frantumazione e di una dispersione sul territorio che impedisce di costruire economie di scala significative.

Sempre secondo l’indagine, infine, perché la liberalizzazione abbia successo è necessario che il settore superi l’attuale frammentazione. Decisivo è anche il pilastro della  regolazione per una corretta riforma di mercato.

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