Sette furti in due anni, "adesso basta"

Sette furti in due anni, "adesso basta"

Dopo l'ennesimo atto criminale ai danni della sua attività, il ristorante pizzeria "La Capinera" di Pianiga (Venezia), Elena Bordin, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Venezia, ha scritto una lettera aperta alle istituzioni denunciando "l'estrema leggerezza con cui nel nostro Paese si gestiscono episodi di furto e rapina".

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23 febbraio 2015

"Si verificano episodi che inducono gli imprenditori a chiedersi se sia il caso di proseguire nella loro impresa, perché esausti e demoralizzati. Non solo per la pressione fiscale, ma anche in virtù di episodi di microcriminalità, frutto dell'estrema leggerezza con cui nel nostro Paese si gestiscono episodi di furto e rapina". Elena Bordin, 33 anni, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Venezia e titolare insieme al fratello del ristorante pizzeria "La Capinera" di Pianiga (Venezia), ha scritto una ha scritto una lettera aperta alle istituzioni, ai parlamentari e alle autorità locali per chiedere che lo Stato dia sicurezza e tutela contro la criminalità. Il motivo è tanto facile da spiegare quanto ai limiti dell'incredibile: nella notte tra venerdì e sabato scorso la sua attività ha subito la settima rapina in appena 24 mesi. E allora è facile comprendere queste parole: "lavoriamo 15 ore al giorno, ti chiedi se ne valga la pena. È solo un pensiero, certo: abbiamo investito tanto e andiamo avanti, pur con un livello altissimo di insofferenza e stanchezza", ha spiegato Elena Bordin. Il "film" dell'ultima, ennesima rapina somiglia a tanti altri: l'allarme è scattato alle 4.10. I ladri hanno prima tolto il tombino di fronte al locale, poi lo hanno scagliato contro la vetrata antisfondamento. Quindi hanno forzato la cassa di legno che fa da montante e rompendo quella si è divelta pure la parete. La banda in poche decine di secondi ha fatto razzìa di tabacchi, soprattutto sigarette, e di gratta&vinci, per un danno di qualche migliaia di euro. "Non è possibile aspettare un gesto estremo. Situazioni di questo genere non colpiscono solo gli imprenditori ma anche i dipendenti che rischiano di perdere il lavoro anche a fronte di episodi di criminalità. Abbiamo ricevuto 7 visite in 24 mesi. Dato che qualsiasi danno materiale non è minimamente paragonabile al valore di una vita, mi chiedo quali siano le motivazioni che inducono un imprenditore a rischiare la vita nella completa indifferenza di chi lo governa", scrive ancora la Bordin alle istituzioni. Speriamo che qualcuno la ascolti e agisca di conseguenza.

 

A. M.

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