Sistri: le imprese replicano al ministro Prestigiacomo

Sistri: le imprese replicano al ministro Prestigiacomo

Per Rete Imprese Italia non è la "allergia ai controlli" a frenare l'avvio del sistema per la tracciabilità dei rifiuti speciali, ma "le inutili e costose complicazioni burocratiche".

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8 settembre 2011

Non c'è pace per il Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti speciali che doveva partire
definitivamente il primo settembre scorso, ma che la manovra di Ferragosto aveva cancellato e gli emendamenti al decreto definitivamente - pare - resuscitato e spostato a febbraio del 2012. Nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ne ha infatti difeso la reintroduzione sottolineando come rappresenti un ''validissimo'' strumento per la lotta all'eco-crimine. Ma ha anche accusato le aziende di avere una parte di responsabilità per il percorso accidentato del sistema stesso, visto che hanno "una sorta di allergia ai controlli". La risposta non si è fatta attendere: ''sono le inutili e costose complicazioni burocratiche a frenare l'avvio del Sistri, non l'allergia ai controlli'', dice Rete Imprese Italia. ''Sono ben altri i veri motivi che hanno ostacolato l'attuazione del Sistri: procedure complicate e costose, problemi e ritardi nella distribuzione dei dispositivi USB e nell'installazione
delle black box, malfunzionamenti dovuti a difetti strutturali nell'hardware e nel software, continui correttivi legislativi e procedurali. Nessuno - Rerte Imprese Italia - mette in dubbio la necessità di combattere le ecomafie. Ma bisogna riuscire a farlo con modalità semplici in capo alle imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa ed efficaci risultati''.





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