SNA CONTRO L'ANIA: "NESSUN AUMENTO CON LA LIBERALIZZAZIONE"

SNA CONTRO L'ANIA: "NESSUN AUMENTO CON LA LIBERALIZZAZIONE"

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12 giugno 2008
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Sna contro l’Ania: “nessun aumento con la liberalizzazione�

 

Il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione contesta le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Ania sull’aumento delle tariffe RCAuto. “Invitiamo l’Ania a dimostrare, con l’evidenza dei fatti e non con le dichiarazioni ad effetto, come le tariffe abbiano subito un aumento a causa delle liberalizzazioni introdotte dall’ex ministro Bersani�, ha detto il

presidente Tristano Ghironi. “La realtà è piuttosto che le compagnie stanno utilizzando sofisticate alchimie tariffarie di difficile decifrazione per sostenere il livello dei prezzi, tanto da aver trasformato le polizze auto, nella percezione collettiva, in una sorta di imposta aggiuntiva che pesa in modo significativo sui già precari bilanci delle famiglie italiane. Inoltre la quasi totalità delle maggiori imprese di assicurazione che operano nel nostro Paese sta opponendo un corporativo quanto colpevole ostruzionismo al rilascio di nuovi mandati senza esclusiva, allo scopo di ostacolare la piena attuazione del plurimandato e della maggiore concorrenza ad esso strettamente connessa�.

“Tenuto conto che le reti agenziali â€" ha proseguito Ghironi - hanno facoltà di scelta se operare con una o più compagnie da appena sei mesi, sarà necessario attendere che le liberalizzazioni in tema di assicurazione abbiano dispiegato completamente i loro effetti per poter effettuare un bilancio corretto della situazione e dei benefici derivati al consumatore. Resta infatti nostra convinzione che, in una fase come quella verificatasi negli ultimi anni, in cui le imprese hanno fatto registrare profitti da capogiro, vi siano stati e vi siano tuttora, ampi margini di riduzione delle tariffe nel ramo auto e in generale nei rami danniâ€�.

“Sarebbe inoltre utile - ha concluso Ghironi - che l’opinione pubblica e i consumatori conoscessero l’entità dei compensi e delle stock options multi-milionarie dei manager delle oltre 200 compagnie operanti in Italia che gravano, questi sì, direttamente sulle tasche degli assicurati�.

 

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