Studi di settore 2010: confermati i correttivi anti-crisi

Studi di settore 2010: confermati i correttivi anti-crisi

La commissione di esperti ha individuato tre tipi di correttivi per tenere conto dell'impatto della crisi. Si terrà conto, fra l'altro, della variazione dello scorte di magazzino, del fatturato e dei costi delle materie prime e del personale.

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1 aprile 2011

Magazzini con più merce invenduta e costi fissi che pesano di più sui minori incassi. Ma anche
l'impatto che singolarmente ogni mini-imprenditore ha avuto sui ricavi per le maggiori spese per acquisto di beni. Arrivano per il secondo anno gli ''studi di settore'' a misura di crisi. Il tavolo tra la Società per gli Studi di Settore (Sose) e le diverse categorie, riunito per ''validare'' i correttivi, ha
confermato anche per i conti del 2010 la necessità di alleggerire i meccanismi di calcolo statistico utilizzati per risalire ai redditi di commercianti, artigiani, professionisti e mini-imprese. La riunione è stata anche l'occasione per tastare il polso all'andamento dell'economia, quasi in tempo reale visto i molti indicatori che Sose è in grado di utilizzare. In molte Regioni ci sono ora segnali di ripresa, ma non al Sud. Il Paese è ripartito di più dove la crisi è stata più forte lo scorso anno: in Emilia, Marche, Lombardia; anche in Piemonte. Questo grazie alla capacità di stare sul mercato e alle esportazioni. Dove l'economia è un po' più chiusa, in particolare al Sud, la crisi degli scorsi anni è stata piu' attutita, ma non ci sono rimbalzi bensì l'economia continua un lento decalage, per colpa
dei consumi interni che sono ancora fermi. La riunione aveva il compito di ''validare'' il meccanismo di correzione per gli Studi del 2010 in chiave anti-crisi. E' stato concordato di proseguire sulla strada già tracciata sui redditi 2009. Su questo è stato dato mandato a Sose di lavorare ancora
per valutare il quantum della correzione, attraverso criteri che si inseriscano all'interno del complesso sistema degli studi. Il decreto, poi, come è avvenuto lo scorso anno, potrebbe arrivare
entro aprile. Tre sono i criteri di correzione, due di tipo generale, uno individuale. I primi due, parametrati sulle diversità delle categorie, guardano in primo luogo alle anomalie dei cosiddetti
'indicatori di normalità' per le rimanenze. In pratica non scatterà una semaforo rosso in caso di scorte troppo alte, a causa delle difficoltà di vendere i prodotti per la crisi. Il secondo obiettivo è quello di abbattere i valori statistici che, attraverso alcuni costi fissi, come i beni strumentali,
impattano sui calcoli degli ''studi'' con un peso troppo alto. Un nodo ancora da sciogliere completamente è invece quello che riguarda il terzo correttivo, quello 'individuale', che scatta se i primi due non riescono a fotografare la situazione. Lo scorso anno si era deciso di introdurlo guardando ai ricavi 2009 rispetto alla media dei ricavi 2007-8. Ora, invece, l'ipotesi avanzata è quella di applicare la modifica in base ai costi variabili che ci sono stati nel 2010 rispetto al
2008-2009. Le categorie chiamate al tavolo di 'validazione' però non hanno nascosto le proprie perplessità. Con un documento congiunto hanno così chiesto più tempo per esprimersi: prima di fare una modifica che potrebbe essere di rilievo hanno così chiesto di provare l'impatto che avrebbe su le circa 150mila contabilità che sono state inviate recentemente a Sose.

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