Studi di settore: intesa su tre punti

Studi di settore: intesa su tre punti

I tecnici delle Finanze e i rappresentanti delle categorie firmatarie del Protocollo d'intesa hanno raggiunto un accordo su adeguamento al livello minimo, motivazioni da portare in sede di accertamento ed indice che misura il valore aggiunto per addetto.

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3 luglio 2007
Studi di settore: intesa su tre punti

Studi di settore: intesa su tre punti

 

Raggiunta un’intesa tra il Ministero delle Finanze e le categorie sulla revisione degli studi di settore. Ne dà notizia lo stesso dicastero, spiegando che “in un incontro tra i tecnici del Gabinetto del viceministro Vincenzo Visco ed i rappresentanti delle categorie firmatarie del Protocollo d’Intesa sugli Studi di Settore e per lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese, sono stati chiariti alcuni dei punti al centro del confronto�.

Si tratta, in particolare, dell’adeguamento al livello minimo, delle motivazioni da portare in sede di accertamento e dell’indice che misura il valore aggiunto per addetto.

Adeguamento al livello minimo: in considerazione del fatto che per la definizione degli indicatori di normalità economica è mancato il preventivo parere della Commissione degli esperti, sino alla revisione degli studi e, quindi, fino al superamento degli effetti del decreto del 20 marzo 2007, è ammesso l’adeguamento al livello minimo di ricavi derivante dall’applicazione degli indicatori medesimi, a condizione che tale livello non sia inferiore a quello di congruità puntuale previsto dagli studi.

Motivazione in sede di accertamento: la necessità di motivare eventuali accertamenti per la parte di ricavi scaturente dall’applicazione degli indicatori di normalità economica rimane, come onere, a carico della Agenzia delle entrate fino alla sostituzione, a seguito di revisione ordinaria degli studi di settore, degli indicatori approvati con decreto del 20 marzo 2007.

Valore aggiunto per addetto: l’indicatore sintetico “valore aggiunto per addetto�, finalizzato ad evitare fraudolente indicazioni di costi per ridurre il livello di congruità richiesto dagli studi di settore, in sede di revisione ordinaria degli studi medesimi verrà superato con l’indicazione di intervalli di costi coerenti con l’attività svolta dall’impresa.

L’indicatore “valore aggiunto per addetto� verrà utilizzato dall'Agenzia delle Entrate quale variabile di controllo in sede di selezione degli accertamenti.

I punti dell'accordo che necessitano di traduzione normativa sono stati proposti come emendamenti al ddl 1485 in discussione al Senato, sull’ammortamento degli immobili ed in materia di rimborsi Iva per le automobili.

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