Tabaccaio ucciso nel Lodigiano

Tabaccaio ucciso nel Lodigiano

Nella notte di Capodanno, a Sant'Angelo Lodigiano, è stato ritrovato senza vita il corpo di Mario Girati. I rapinatori lo hanno picchiato selvaggiamente e poi accoltellato otto volte, prima di fuggire con poche centinaia di euro.

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2 gennaio 2009
TABACCAIO UCCISO IN RAPINA NEL LODIGIANO,DOPO CHIUSURA /ANSA PER POCHE CENTINAIA EURO;FORSE RICHIESTE AIUTO COPERTE DAI BOTTI

Tabaccaio ucciso nel Lodigiano

 

E’ stato ucciso la notte di Capodanno nel suo bar, quello che aveva gestito per una vita e che da tempo aveva passato alla figlia. Dei rapinatori lo hanno picchiato selvaggiamente e poi accoltellato otto volte, prima di fuggire con poche centinaia di euro in monetine e in biglietti da 5 euro. I valori, infatti, erano stati ritirati alla chiusura. E accaduto a Sant’Angelo Lodigiano, in Piazza Vittorio Emanuele. Mario Girati, 75 anni, la vittima, era in pensione da anni ma in realtà la sua vita continuava a ruotare intorno al bar-tabacchi, il più grande di Sant’Angelo. L’anziano, dopo la chiusura, si fermava spesso nel locale, con la serranda alzata per metà e la porta chiusa a chiave, per rilassarsi un po’ guardando la televisione e fumare qualche sigaretta.

Alle 4 del primo gennaio è stato ritrovato dalla figlia e dal genero, scesi nel bar dall’abitazione, che si trova nello stesso stabile, dopo che la moglie della vittima aveva chiamato la figlia, allarmata. Girati era a terra, tra i tavolini, con i segni di un pesante pestaggio sul volto e otto ferite da coltello al torace. Chi lo ha colpito lo ha fatto senza timore di uccidere. Forse lo ha picchiato per farsi dire dove fosse il grosso dei valori, forse perché ha reagito. Tutte le ipotesi, al momento, sono aperte perché il delitto non ha avuto testimoni. Nemmeno la figlia e il marito si sono accorti di quello che stava accadendo di sotto dato che la morte, secondo il medico legale, risalirebbe a mezzanotte, quando i botti e le grida dei festeggiamenti per il Capodanno potrebbero aver coperto le sue invocazioni d'aiuto.

La vittima era incensurata e la situazione finanziaria dell’attività apparentemente non risente di problemi. L’ipotesi più accreditata, quindi, è che qualcuno, magari con la scusa di un pacchetto di sigarette incastrato nel distributore automatico fuori dal bar-tabaccheria, si sia fatto aprire e poi lo abbia selvaggiamente aggredito.

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