Tajani: "L'Europa resti unita di fronte alle sfide del futuro"

Tajani: "L'Europa resti unita di fronte alle sfide del futuro"

Il presidente del Parlamento Europeo è intervenuto alla prima giornata del Forum Confcommercio. "Serve una politica economica che punti sull'economia reale". "Terrorismo e immigrazione sono due temi di fondamentale importanza".

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1 aprile 2017

Il presidente del Parlamento Europeo è intervenuto alla prima giornata del Forum Confcommercio. "Serve una politica economica che punti sull'industria, sulle pmi, sul turismo, sul mondo delle professioni. Insomma sull'economia reale". "Terrorismo e immigrazione sono due temi di fondamentale importanza. Dobbiamo affrontare il tema della nostra politica commerciale: abbiamo un problema con la Cina, che non è un economia di mercato ma per l'Europa il mercato cinese è di straordinaria importanza. Dovranno essere prese misure dumping e antidumping". Ora abbiamo anche un fronte aperto - ha detto Tajani - con gli Stati Uniti, E questo mi preoccupa". "Gli Stati Uniti hanno deciso di reagire contro l'Europa fin dall'inizio della proibizione di importare carne con ormoni che ricorreva dal 1992. Era una scelta per la tutela della salute dei cittadini e non era una guerra commerciale". "Non credo - ha detto Tajani - che scelte protezionistiche portino vantaggio a nessuno. Alla fine tutti perdono". "Gli Stati Uniti d'America restano sempre il nostro partner commerciale preferito e quindi servirà un chiarimento tra noi e loro". Tajani ha parlato anche della Brexit: "Anche con i britannici dobbiamo essere molto chiari: se vogliono andare via ok ma prima si stabiliscano le regole del divorzio e poi cominciare a trattare sul futuro dei rapporti commerciali ma non solo". "Ma una cosa vogliamo che sia chiara con la Gran Bretagna: la lotta al terrorismo per esempio, non può essere sottoposta a nessuna condizione".. "Io credo - ha aggiunto Tajani - che alla fine un accordo si troverà ma la nostra linea guida e la tutela dei diritti dei cittadini europei". "Di fronte a quewsto quadro è chiaro che bisogna affrontare queste emergenze stando uniti. Non possiamo pensdare di superare questa tempesta così articolata se non siamo uniti".  

Dopo l'intervento di Tajani si è aperto il panel dedicato all'Europa nello scenario internazionale. Tra gli ospiti, Lucio Caracciolo ha sottolineato come per l'amministrazione americana l'obiettivo sia quello di fare la "guerra" alla Germania e in seconda batttuta all'Europa. Tutto si concentra sul rapporto con la Germania e dal punto di vista americano il paese tedecsco è visto come un rivale dal punto di voista mercantilistico. Anche per noi, che abbiamno un rapporto relativamente subordinato con la Germania, rischiamo di subire le conseguenze di questo scontro senza aver troppe armi a disposizioni. "Tutto ciò - ha detto Caracciolo - ci deve far riflettere sul futuro dell'euro anche perchè si ta avvicinando il dopo Draghi".  "L'America considera la globalizzazione un problema non una risorsa e considera l'immigrazione come una perdita d'identità".. "Di fronte a questa situazione - ha concluso Caracciolo - l'Italia deve dare un segnale forte". Anche Enrico Letta ha confermato le impressioni di Caracciolo: "gli Stati Uniti parlano con la Germania e non vogliono parlare con le istituzioni dell'Unione Europea perchè non le riconoscono come autorità significative. Anche Obama andò a Bruxelles solo nel secondo mandato".  Letta ha poi osservato che quello che sta cambiando radicalmente è che l'accelerazione della globalizzazione avvenuta nell'ultimo decennio ha modificato in tempi rapidissimi situazioni alle quali le imprese e i cittadini non riescono a rispondere in modo tempestivo. 

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