Territorio e società: due Italie a confronto

Territorio e società: due Italie a confronto

La prima giornata del Forum di Cernobbio si è chiusa con il "panel" dedicato alle Divaricazioni territoriali e alle fratture sociali presenti nel nostro Paese. Interventi di De Rita, Fassino, Fini, Maroni e Lanzillotta.

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15 marzo 2008
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Territorio e società: due Italie a confronto

 

La prima giornata del Forum di Cernobbio si è chiusa con il “panelâ€� dedicato alle Divaricazioni territoriali e alle fratture sociali presenti nel nostro Paese. Il primo a prendere la parola è stato il presidente e segretario generale del Censis Giuseppe De Rita. De Rita ha sottolineato che non si possono affrontare le questioni legate alla disoccupazione giovanile, alla difficoltà delle donne di trovare spazio nel mondo del lavoro e alla ormai atavica questione meridionale come cose distinte: “si tratta di problemi che le istituzioni pubbliche e dunque la politica devono trattare globalmente, prendendosi delle responsabilità e offrendo al tempo stesso delle soluzioniâ€�. Secondo l’ex ministro leghista del Welfare Roberto Maroni, “bisogna dare una risposta complessiva ma conoscere le diversità per risolvere i problemi. A proposito della precarietà dei giovani, Maroni ha precisato che “non si può parlare di precarietà come di uno spauracchio ma bisogna fare in modo di stabilizzare gradualmente che entra nel mondo del lavoroâ€�. Maroni ha poi specificato come in tutti questi anni la politica non sia riuscita a dare risposte né alla questione settentrionale né a quella meridionale. In realtà la soluzione ci sarebbe e si chiama federalismo: un sistema sicuro per valorizzare le diversità e risolvere i problemi legati alle differenti realtà territorialiâ€�. L’ex segretario dei Ds Piero Fassino ha iniziato il suo intervento richiamando una frase scritta su un muro: “il futuro non è più quello di una voltaâ€�. Fassino ha parlato dell’insicurezza giovanile, osservando come la generazione di oggi non abbia più, come è invece successo per le generazioni passate, la ragionevole certezza di avere opportunità. Secondo Fassino, è “l’ereditarietà sociale ha pesare molto sulle condizioni di vita. Fassino ha poi messo l’accento sull’importanza dell’educazione dell’infanzia e della necessità di investire in questo campo. “Investire sull’infanzia vuol dire costruire una società miglioreâ€�. Sulla stessa falsariga il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, che ha osservato come i giovani non vedano bene il loro futuro: “Ai giovani d’oggi- ha proseguito Fini â€" non sono stati insegnati valori importanti come l’etica della responsabilità e il senso del dovereâ€�. Poi Fini si è anche soffermato sulla qualità della formazione scolastica nel nostro Paese: “in certi casi â€" ha aggiunto Fini â€" potrebbe essere quasi utile tornare all’apprendistato per insegnare un mestiereâ€�. Ha chiuso la sessione dei lavori il ministro agli Affari regionali Linda Lanzillotta che ha ribadito il concetto espresso dagli altri intervenuti, ricordando che la mancanza di mobilità sociale toglie fiducia nel futuro e leva motivazioni ai giovani ad investire su se stessiâ€�.    

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