Commercio, nel Veneto ok al nuovo Testo unico

Commercio, nel Veneto ok al nuovo Testo unico

La Giunta Regionale ha approvato il provvedimento che riordina la normativa sul commercio. Per la Confcommercio regionale: “è positiva la tutela dei negozi di vicinato”.

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2 agosto 2024

La Giunta regionale del Veneto ha approvato il disegno di legge relativo al nuovo Testo unico che riordina la normativa sul commercio. La Confcommercio regionale esprime soddisfazione per il via libera, “frutto di un costante e proficuo confronto con le associazioni di categoria, per prima la scrivente, con l’auspicio di un altrettanto fruttuoso percorso in Consiglio regionale per arrivare presto all’approvazione”. Valutazione positiva, in particolare, sulla razionalizzazione delle medie e grandi strutture di vendita, col criterio dei 500 metri quadrati di superficie dirimente al fine della valutazione di impatto ambientale e dell’onere di sostenibilità commerciale, ritenuto “ragionevole e congruo – peraltro suggerito dall’Associazione – per salvaguardare il giusto equilibrio tra sviluppo di iper e supermercati e, nel contempo, la tutela dei piccoli negozi”.

“Nel merito – spiega il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin molte delle nostre richieste sono state recepite. Molto importante, in un Paese spesso condizionato e ingessato dalla burocrazia, è la semplificazione normativa sulle aperture, che ci auguriamo possa dare una spinta importante allo sviluppo delle attività commerciali. Un focus particolare riguarda i negozi al dettaglio e di vicinato che sono simbolo delle comunità e dei centri urbani, presidio di legalità e servizio fondamentali per la gente, nonché linfa vitale per le economie locali: è molto positivo che vengano tutelati. Ben venga il nuovo Codice del commercio che riordina ben otto leggi precedenti, alcune molto datate, individuando regole più chiare per il settore e per gli stessi commercianti. Desidero ringraziare il presidente Zaia e l’assessore Marcato per il grande lavoro svolto, in attesa che ora l’iter vada a compimento”.

 

L’addizionale regionale Irap “sia una tantum, lo Stato dia attuazione al federalismo fiscale”

Tiene banco in questi giorni la notizia che la Regione Veneto è intenzionata ad applicare un aumento dell’Irap, imposta regionale sulle attività produttive (solo per alcuni codici Ateco), con un provvedimento previsto in Giunta il 13 agosto, per un extra gettito calcolato indicativamente in 40 milioni di euro.

“Avremmo preferito che fosse preventivamente discusso e concordato con le categorie. È vero che l’impatto concreto è contenuto, tuttavia nell’immaginario delle imprese rischia di passare per l’ennesima tassa applicata, per di più, con una sorta di “blitz ferragostano”, dichiara Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto. Che prosegue rendendo noto di “seguire con attenzione quanto spiegato dal presidente della Regione Zaia e dall’assessore Calzavara, comprendendo che questa addizionale serve al bilancio regionale. A questa amministrazione va senz’altro riconosciuto di non aver mai messo mano all’addizionale Irpef, il che non è scontato, ovviamente, soprattutto con i tempi che corrono, difficili per le casse pubbliche. Noi pensiamo che se l’addizionale Irap dev’essere aumentata, che lo sia soltanto una tantum”.

“Per il resto – conclude Bertin – quest’occasione dovrebbe essere utile per ricordare che la partita del federalismo fiscale, aperta vent’anni fa, è tutt’altra che definita: lo Stato dovrebbe intervenire per attuare le leggi, garantendo agli enti locali ricorse certe e adeguate alle proprie competenze. Lo stesso dicasi per l’autonomia differenziata di cui tanto si sta ragionando in Veneto perché senza finanziamenti rischia di non esserlo mai nella sostanza”.

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