Tremonti: "conti non a rischio, solo eccesso di informazione"

Tremonti: "conti non a rischio, solo eccesso di informazione"

DateFormat

15 ottobre 2009
Nessun rischio particolare per i conti pubblici italiani che si collocano in una fascia di Paesi a 'medio rischio'

Nessun rischio particolare per i conti pubblici italiani che si collocano in una fascia di Paesi a 'medio rischio'. Ma spesso “l’eccesso di informazione” può essere “deleterio”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, commentando l’ultimo rapporto della Commissione europea sulle finanze pubbliche dei Paesi dell’Unione. Nel suo intervento ad un convegno organizzato dalla Società italiana di psichiatria sul tema della crisi, Tremonti si è soffermato sul tema delle “immagini ansiogene” che producono effetti di sfiducia. Poi ha aperto una parentesi. “Ho qui dei lanci di agenzia in cui è scritto: 'Europa, conti pubblici italiani a rischio'. Si tratta - ha aggiunto - di una sintesi enfatica. Noi abbiamo quindici organismi che fanno previsioni sui conti e ciascuno di essi passa sui telegiornali e sui giornali” generando, appunto, un aspetto ansiogeno”.

Il ministro e' poi tornato sul titolo del lancio di agenzia. “Per i conti italiani si usa la parola 'rischio'. Ma guardando bene il rapporto ci sono tre fasce di Paesi: quelli a basso rischio che rappresentano meno del 10% del Pil tra i quali vi sono la Danimarca e la Bulgaria; quelli a medio rischio tra cui la Germania, la Francia e l’Italia; quelli ad alto rischio tra cui Olanda, Spagna e Regno Unito. Leggendo il pezzo una persona pensa: 'ma cosa sta succedendo!' poi andando a leggere il rapporto ti accorgi che è una informazione già acquisita e che l’Italia figura nei paesi a medio rischio. Però l’impatto può essere deteriore. Un eccesso di informazione - ha concluso Tremonti - è deteriore”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca