TURISMO: "LOGO ITALIA DI UNA MODESTIA SCONCERTANTE"

TURISMO: "LOGO ITALIA DI UNA MODESTIA SCONCERTANTE"

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1 marzo 2007
Ritengo di una "modestia" sconcertante il segno grafico scelto come marchio

Turismo: Marchio Italia, Strona: “segno grafico di una modestia sconcertante�

 

“Ritengo di una modestia sconcertante il segno grafico scelto come marchio destinato a firmare le iniziative a sostegno del turismo italiano. Per la verità, la scelta di utilizzare un termine edulcorato come modestia, è motivata da un filo di vigliaccheria. Se godessi dell'immunità parlamentare avrei utilizzato, più efficacemente, la medesima espressione adottata, a proposito della Legge Elettorale, dal Senatore primo firmatario della legge

stessa. In merito poi alla decisione di affidare questo progetto ad una referenziatissima impresa americana, anziché ad uno dei tanti ed altrettanto bravi graphic designer del nostro Paese, mi pare si possa azzardare l'opinione che sia quantomeno inutile celebrare l’Italia come la culla dell’arte e della creatività e poi, alla prima occasione, forse temendo

l’accusa di provincialismo, correre ad affidarsi ai "guru" americani del branding.  Degna di nota e del tutto condivisibile, a questo proposito, è l'amarissima dichiarazione del Presidente della Triennale (inizialmente prevista come location per la presentazione del contestatissimo marchio), Davide Rampello:" …un logo americano per l'Italia mortifica i tanti bravi designer italiani - penso a Mario Bellini, Pierluigi Cerri, Bob Noorda, Ettore

Sottsass - proprio nella sede dove verrà allestito il Museo del design italiano….

Ma ahimè, il discusso “it� non è che la punta dell'iceberg. Una dichiarazione del ministro Rutelli chiarisce le intenzioni sulle iniziative che verranno intraprese per illustrare al mondo i punti di forza dell'offerta turistica italiana: “Concentreremo il nostro impegno su tre capisaldi: la montagna, il golf ed il turismo in bicicletta�. Niente da dire sulla montagna (anche se, nell'immaginario collettivo dei nordeuropei e degli americani, l'idea della vacanza in montagna si associa, piuttosto che al nostro Paese, alla Svizzera ed all'Austria), ma decidere di promuovere il turismo golfistico in un paese dove le infrastrutture dedicate sono - soprattutto nel Mezzogiorno - assolutamente carenti e comunque non paragonabili a quelle proposte dai nostri competitor, mi pare un azzardo

assolutamente fuori luogo. Ma la "perla" è il turismo in bicicletta: ve li immaginate gruppi di ciclisti, muniti di zainetto regolamentare e caschetto protettivo, impegnati a zigzagare tra gli autotreni sulla Via Emilia o sulla Paullese, inspirando a pieni polmoni, dosi da cavallo delle vituperatissime polveri sottili e delle altre schifezze che contaminano l'aria della pianura padana? Al cospetto di simili manifestazioni di "creatività" l'orgoglio di patria rischia di subire un fiero colpo. Ma, proprio perché non tutto il male viene per nuocere, finisce per ridimensionarsi anche il pregiudizio di molti connazionali nei confronti dell'esecutivo in carica, per lasciare spazio ad interrogativi e considerazioni più orientate alla razionalità. Una per tutte: “In che mani e alla mercé di quali menti abbiamo messo il futuro di questo nostro Paese?�

 

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