UE: PER L'ITALIA UN 2009 DA DIMENTICARE, LEGGERA RIPRESA SOLO NEL 2010

UE: PER L'ITALIA UN 2009 DA DIMENTICARE, LEGGERA RIPRESA SOLO NEL 2010

La Commissione Europea ha diffuso le nuove stime: nell'anno in corso il Pil arretrerà del 2 per cento per poi vedere una leggera ripresa nel 2010, con un +0,3. Debito e deficit fuori controllo, crollo dell'inflazione. Allarme disoccupazione.

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19 gennaio 2009
Ue: per l’Italia un 2009 da dimenticare, leggera ripresa solo nel 2010

Ue: per l’Italia un 2009 da dimenticare, leggera ripresa solo nel 2010

 

L’Italia “è entrata in recessione nel 2008”, chiudendo l’anno con un Pil a quota -0,6%. Pil che nel 2009 precipiterà a quota -2% per poi vedere una leggera ripresa nel 2010, con un +0,3%. Sono queste le nuove stime della crescita diffuse dalla Commissione europea.

Il quadro negativo è confermato anche dagli altri grandi aggregati: il deficit tornerà quest’anno “ben al di sopra del 3%”: dopo aver chiuso il 2008 al 2,8%, nel 2009 schizzerà infatti al 3,8%, con un “miglioramento minimo” nel 2010 al 3,7%, ben oltre i parametri di Maastricht. Il debito pubblico è destinato a balzare nuovamente sopra il 110%: dopo aver chiuso il 2008 al 105,7%, nel 2009 si tornerà al 109,3% e nel 2010 al 110,3%. A questo proposito, pertltro, la Commissione sottolinea come “le possibili ricapitalizzazioni bancarie potrebbero portare il debito anche oltre”. Quanto all’inflazione, crollerà all’1,2% nel 2009, per risalire nel 2010 al 2,2%.

Entrando nel dettaglio, la Commissione Ue sottolinea che nel 2009 “la posizione competitiva dell’Italia non migliorerà” e “la perdita di posti di lavoro è attesa in aumento, con un significativo incremento del tasso di disoccupazione”. Quanto al pacchetto di misure anticrisi adottato dal nostro Paese, “circa lo 0,4% del Pil nel 2009 principalmente compensato da maggiori entrate una tantum, darà un supporto alle famiglie e alle imprese più colpite dalla crisi. E anche grazie alla bassa inflazione i consumi privati cominceranno lentamente a riprendersi”. Inoltre, “gli investimenti pubblici sono previsti in ripresa, così come le esportazioni”.

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