UNIONCAMERE: SUD E PICCOLE IMPRESE "MAGLIE NERE" DELL'ECONOMIA

UNIONCAMERE: SUD E PICCOLE IMPRESE "MAGLIE NERE" DELL'ECONOMIA

Piccole imprese e Mezzogiorno sono l'anello debole del sistema Paese. Gli ultimi dati diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, indicano un saldo attivo di 40.297 unità il bilancio fra le imprese che hanno aperto e quelle che hanno chiuso.

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12 luglio 2007
Unioncamere: sud e piccole imprese “maglie nere� dell’economia italiana

Unioncamere: sud e piccole imprese “maglie nere� dell’economia italiana 

 

Piccole imprese e Mezzogiorno sono l’anello debole del Sistema Paese. Le prime perché  fanno fatica ad agganciare la ripresa che interessa l'economia italiana nel suo complesso; il Mezzogiorno perché cresce ad un ritmo insufficiente a recuperare il gap con il Centro-Nord. Questo il segnale che viene in maniera univoca dalle ultime analisi realizzate dal Centro Studi di Unioncamere. Secondo gli ultimi dati diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese (la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere - la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane), si chiude con un saldo attivo di 40.297 unità il bilancio fra le imprese che, nel secondo trimestre dell’anno, hanno aperto (116.338 unita') e quelle che hanno cessato l’attività (76.041 unità). Al saldo attivo corrisponde un tasso di crescita complessivo del sistema delle imprese pari allo 0,66% (uguale a quello registrato nel corrispondente trimestre dell'anno precedente, 0,67%) che porta il totale delle imprese italiane esistenti al 30 giugno al valore di 6.133.429 unita'. Due i fattori che hanno caratterizzato piu' di altri il dato del trimestre: da un lato il record di chiusure (1,25% il tasso di cessazione, il dato piu' pesante dal 2002 ad oggi); dall'altro il rallentamento delle regioni del Mezzogiorno, dopo diversi anni in cui la vitalita' del Sud aveva dato linfa all'allargamento della base imprenditoriale nazionale (solo 0,45 il tasso di crescita dell'area nell'ultimo trimestre, corrispondente a circa 9mila imprese in piu'). Sebbene al Sud spetti la palma del numero maggiore di iscrizioni del trimestre (oltre 35mila), nelle stesse regioni si registra oltre un terzo di tutte le cessazioni del periodo (27mila su 76mila circa). Solo la Puglia riesce ad eguagliare la crescita media nazionale. L'area-guida della crescita e' ancora una volta il Centro (+0,83%). Tra le regioni, nel Lazio lo sviluppo piu' accelerato (+0,93% il tasso di crescita), in Lombardia (+8.346 imprese) quello numericamente più consistente.

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