Unione Alto Adige: "Emanare in fretta regole per le aperture domenicali"

Unione Alto Adige: "Emanare in fretta regole per le aperture domenicali"

"Attualmente in molte località dell'Alto Adige, per quanto riguarda il tema delle aperture domenicali, si vive come nel selvaggio west, senza la minima certezza del diritto".

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1 ottobre 2012

"In molte località dell'Alto Adige, per quanto riguarda il tema delle aperture domenicali, si vive come nel selvaggio west, senza la minima certezza del diritto". "Di conseguenza - auspicano il presidente dell'Unione Walter Amort e il direttore Dieter Steger - c'è assoluto bisogno di una regolamentazione degli orari di apertura dei negozi che garantisca norme certe per tutti". Gli sviluppi cui si è assistito nelle scorse settimane hanno dato effetti ormai ingestibili. Per questo l'Unione chiede con forza che la Giunta provinciale emani al più presto i necessari indirizzi in materia di orari di apertura e chiusura degli esercizi di vendita al dettaglio. Pur nella consapevolezza che gli orari di apertura sono materia di un ricorso davanti alla Corte Costituzionale, l'Unione ricorda che la relativa legge provinciale è comunque in vigore e che ciò di cui c'è bisogno ora sono le necessarie linee guida. In occasione dell'ultima seduta, la Giunta esecutiva dell'Unione si è occupata proprio di questo tema, dopo che, da parte del competente assessore provinciale, è giunta all'Associazione la richiesta di prendere in tempi brevi posizione in merito alla linee guida. L'Unione ha quindi elaborato una nuova proposta che, nei prossimi giorni, sarà trasmessa all'assessore provinciale. "Il principio della chiusura domenicale - chiarisce il presidente Amort illustrando la proposta dell'Unione - dovrebbe essere mantenuto tenendo conto della possibilità da parte dei rispettivi sindaci di poter deliberare in merito a un numero massimo di aperture eccezionali, sia domenicali che festive". A causa delle particolari necessità, per i Comuni ad alta vocazione turistica è previsto un maggior numero di aperture domenicali. Per i Comuni a rischio spopolamento, al contrario, vista la necessità di garantire il commercio di vicinato, non ci sarebbe alcuna limitazione. In quest'ultimo caso il sindaco può liberamente stabilire il numero di aperture domenicali, solo al mattino. "L'apertura domenicale indiscriminata - sottolinea il direttore dell'Unione Dieter Steger, esprimendosi contro la liberalizzazione degli orari di apertura - è nemica delle aziende familiari e, in definitiva, mette a grave rischio il commercio di vicinato e la qualità della vita nei centri urbani". La domenica dovrebbe fondamentalmente rimanere giorno di riposo, sia che si veda dal punto di vista sociale, familiare, tradizionale o religioso. "In nessun caso - aggiunge Steger - una simile liberalizzazione sarà in grado di generare maggiore concorrenza. Al contrario: le aziende piccole e a conduzione familiare non sono in grado di mantenere aperto tanto a lungo come, ad esempio, le grandi catene commerciali. Questo non è solo discriminatorio, ma conduce in ultima analisi alla formazione di grandi agglomerati commerciali, circostanza che porta inevitabilmente a una limitazione della concorrenza". In ogni caso l'Unione spera che, nel proprio giudizio, la Corte Costituzionale confermi la regolamentazione provinciale e, di conseguenza, la competenza provinciale. "Ci aspettiamo - conclude l'Unione - che la Provincia faccia tutto il possibile per difendere la propria autonomia in questo settore".

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