VERTENZA STATALI ALLA STRETTA FINALE
VERTENZA STATALI ALLA STRETTA FINALE
Vertenza statali alla stretta finale
L’appuntamento è fissato per stasera alle 21. I leader sindacali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si siederanno attorno a un tavolo con il Governo per cercare di raggiungere un accordo sul rinnovo del contratto degli statali, scaduto alla fine del 2005, che riguarda circa tre milioni di lavoratori. I sindacati chiedono un aumento di 101 euro, che corrisponde a una percentuale di incremento del 5,01% superiore al 4,46% contenuto nella direttiva inviata all’Aran per l'avvio delle trattative sui singoli comparti.
Sull’esito dell’incontro sindacati sono incerti. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, in un’intervista a Il Corriere della Sera, respinge le critiche rivolte al proprio sindacato, secondo le quali su statali e pensioni vorrebbe bloccare le riforme. “Non è così. Noi siamo per accelerare: sulle pensioni perché altrimenti resta lo scalone, cioè l’aumento da 57 a 60 anni dell’età per la pensione, e sui contratti pubblici perché noi l’accordo lo avevamo già concluso lo scorso novembre, ma poi è stato il governo a rimetterlo in discussione�.
Alla vigilia del vertice è stato però il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a pronunciare le parole più dure. Sui ritardi nei rinnovi contrattuali e sulla perdita di potere d’acquisto dei salari dei lavoratori “si stanno creando le condizioni per conflitti sociali seri e duraturi. La pace sociale sarà un ricordo�, ha denunciato. “Mi aspetto che la Confindustria e la Confcommercio - ha aggiunto intervista all’Ansa - invece di continuare a chiedere riduzioni di tasse comincino a rinnovare i contratti�.
“Oltre la metà dei lavoratori dipendenti - sottolinea Angeletti - ha a che fare con un contratto scaduto o in scadenza a giorni. Non solo i salari italiani sono i più bassi d’Europa ma si fa fatica anche ad avere il recupero dell'inflazione. Il fastidio crescente che le persone hanno per la politica è anche questo. La condizione di vita di milioni di persone peggiora. E rischia di continuare a peggiorare. Lo dice anche l’Istat, ma se sull’invecchiamento non ci possiamo fare niente sulle politiche salariali e su quelle per le condizioni dei lavoratori sì�.