Welfare: a Treviso presentato l'accordo Confcommercio-sindacati

Welfare: a Treviso presentato l'accordo Confcommercio-sindacati

Per il 2014 stanziati 1 milione e 300mila euro per sostenere i lavoratori e le imprese del terziario Si apre il capitolo delle "politiche attive" con incentivi occupazionali concreti.

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16 gennaio 2014

Sostenere il reddito dei lavoratori nel momento di massima crisi significa sostenere le famiglie, rilanciare i consumi e contribuire allo sviluppo dell'intera società e dell'economia. E' questa la premessa di fondo dalla quale sono partite le organizzazioni sindacali e Confcommercio Treviso per costruire -  tassello dopo tassello - un accordo che, mettendo a disposizione la somma complessiva di 1 milione e 300mila euro (del bilancio EbiCom), potesse veramente diventare "strategico ed innovativo per il terziario per l'occupazione trevigiana, frutto di una concertazione territoriale efficace e lungimirante". L'intesa, siglata a dicembre e presentata il 16 gennaio alla stampa, è rivolta a tutte le imprese aderenti al sistema Confcommercio ed ai loro lavoratori dipendenti ed è destinata a caratterizzare il territorio per il carattere propositivo ed innovativo dei contenuti espressi. Molte le novità "tutelanti" previste, che superano ed integrano i precedenti accordi di sostegno al reddito. Vengono estesi e potenziati i sostegni economici già previsti negli anni scorsi (sia per efficacia che per durata), sostenendo ulteriormente, con una quota aggiuntiva (del 20%), i lavoratori già beneficiari di integrazione Aspi (licenziati per giustificato motivo oggettivo), i lavoratori "sospesi" (anche apprendisti, ovvero quelli a casa per crisi o mancanza di lavoro) e quelli in contratto di solidarietà (ovvero quelli con orario di lavoro ridotto anche di aziende con meno di 50 dipendenti). Fortemente innovativo il capitolo sugli incentivi per le assunzioni, che "apre concretamente alle politiche attive". Ovvero, non solo contribuzione economica, ma incentivo vero e proprio per le imprese che decidono di assumere un lavoratore disoccupato, sospeso o in cassa integrazione, anche se non a tempo indeterminato. "Si tratta - spiegano i firmatari - di una sorta di dote che il lavoratore porta con sé, trasformando così il rapporto lavoratore/azienda e contribuendo a cambiare l'ottica dell'aiuto fine a se stesso in un meccanismo nuovo e premiante". Sui contratti a tempo indeterminato la "dote incentivante" può essere anche cospicua, circa 600 euro al mese per persona assunta (comprensivi di contributi pubblici), "ossigeno puro" per le imprese in affanno. Ampio e significativo il capitolo "formazione" consacrata ufficialmente come parte "saliente di una corretta politica attiva di lavoro". Oltre alla formazione di "default" già prevista (igiene, sicurezza, professionalizzante), vengono finanziate azioni formative nuove finalizzate a "favorire le aggregazioni tra imprese, a premiare l'efficienza organizzativa, i livelli di produttività". In una parola: "il merito", che in questo accordo trova, per la prima volta nella storia sindacale trevigiana concretezza, legittimità e soprattutto denaro immediatamente erogabile. Non manca il capitolo sulla sicurezza del lavoro che permette alle aziende di modernizzarsi, adeguarsi ed assolvere ai molti obblighi previsti dalla normativa senza costi aggiuntivi, con un canale semplificato ed agevolato.

 

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