WELFARE, MAGGIORANZA IN SUBBUGLIO

WELFARE, MAGGIORANZA IN SUBBUGLIO

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1 ottobre 2007
Welfare, maggioranza in subbuglio

Welfare, maggioranza in subbuglio

 

L’intesa sul welfare non si tocca. Romano Prodi blinda il testo che approderà in Consiglio dei Ministri il 12 ottobre dopo il referendum fra i lavoratori promosso da Cgil, Cisl e Uil. “È un protocollo che abbiamo firmato con le parti sociali e così rimane�, ha dichiarato il presidente del Consiglio. L’obiettivo è quello di bloccare sul nascere il tentativo della sinistra radicale di rivedere il documento siglato dai sindacati, a cui si sono opposti i riformisti dell’Unione.

All’indomani del varo della Finanziaria all’unanimità, il premier ha rintuzzato l’affondo lanciato a metà mattinata dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti.: “quella del welfare è una partita aperta. Penso che, come si è fatto con la Finanziaria, si possa lavorare a una soluzione che accontenti tutti, soprattutto lavoratori e pensionati�. L’intervento si è reso necessario dopo che la presa di posizione del ministro del lavoro Cesare Damiano (“Il Parlamento è ovviamente sovrano, ma il Governo deve mantenere la rotta indicata dai contenuti del protocollo. Solo le parti sociali posso cambiarlo�) non aveva disinnescato la polemica sfociata in un botta e risposta tra due ministri. Sull’urgenza di migliorare l’accordo puntando “ad un disegno di legge più avanzato� insiste Paolo Ferrero (Solidarietà) che ha messo sul tavolo la questione: “il protocollo non si può blindare perché ci sono ancora due passaggi legislativi in cui sono possibili modifiche prima di approdare a una legge�. Immediata la replica della collega Emma Bonino: “parole stupefacenti e irricevibili. Il protocollo del Welfare è e deve essere parte integrante di questa legge finanziaria e non può e non deve essere toccato�. Per il ministro delle Politiche Comunitarie, “non vi sono margini per compensazioni politiche o correzioni, integrazioni o chiarimenti. Il protocollo contiene chiare indicazioni - e costi evidenti in termini di bilancio dello Stato - che dovranno essere trasposte in altrettanto univoci testi legislativi. Pensioni e mercato del lavoro vanno insieme perché risanamento, crescita e equità vanno insieme. Il 12 ottobre, dunque, è il giorno che definirà la qualità complessiva della manovra�. Non si fa attendere la contro-replica di Ferrero: “di irricevibile c'è solo la possibilità che si peggiorino le condizioni di vita dei pensionati e dei lavoratori. In un governo democratico si può discutere su tutto�. La tensione sale e il segretario dei Ds Piero Fassino getta acqua sul fuoco: “non c’è alcuna spaccatura nella maggioranza�. Ma il senatore Lamberto Dini rilancia l’altolà: “se svuotano il welfare, in Senato voto no alla manovra�.

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