Congiuntura Confcommercio: 2° trimestre in chiaroscuro con Pil al rialzo grazie ad auto, produzione industriale e turismo

Congiuntura Confcommercio: 2° trimestre in chiaroscuro con Pil al rialzo grazie ad auto, produzione industriale e turismo

Pil +0,1% trimestrale a luglio, consumi +0,9% a giugno trainati dal boom di vendite di autovetture (+25,7%). Inflazione in leggera ripresa a luglio, ma resta su valori molto contenuti (+1% su base annua)

Per il futuro prossimo, quindi, la partita vincente che condurrebbe a evitare una manovra “lacrime e sangue” in autunno dipende dalla stabilizzazione dell’inflazione attorno o sotto l’1% in combinazione con la tenuta degli attuali livelli occupazionali da record statistico. Dovessero arrivare dal PNRR investimenti oltre le aspettative, riprenderebbe quota la possibilità di superare l’1% di crescita già quest’anno. Data la variabilità del quadro congiunturale è sconsigliato fare scommesse.

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)

A giugno 2024 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una crescita dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2023 (tab. 2). La variazione dell’ultimo mese riflette in gran parte il “boom” delle vendite di autovetture a privati, determinato dall’avvio degli incentivi lungamente attesi. Questa dinamica ha comportato un significativo aumento della domanda per i beni (+1,1% nel confronto annuo) a cui si è associata una crescita dello 0,5% per i servizi.

LE DINAMICHE TENDENZIALI

Le stime per giugno 2024 mostrano, a livello di macro-funzioni di spesa, un andamento molto articolato. Al netto degli andamenti di alcuni segmenti come mobilità e comunicazioni, si osserva una generalizzata tendenza al moderato rallentamento. Dopo mesi di attesa l’avvio degli incentivi all’acquisto di auto ha portato ad un consistente incremento delle immatricolazioni a persone fisiche, con un aumento dei consumi a volume del 25,7% nel confronto annuo. Il dato dell’ultimo mese non attenua, peraltro, le difficoltà del settore, se si considera il forte ritardo che ancora permane, nel complesso del primo semestre, con il numero di autovetture vendute nello stesso periodo negli ultimi anni dello scorso decennio. Anche a giugno i trasporti aerei (+12,7%) e i beni e servizi per le comunicazioni (+7,7%) si confermano tra i segmenti più dinamici.

Tra gli altri consumi, andamenti positivi si riscontrano per gli elettrodomestici (+2,1%) e l’energia elettrica (+0,9%). Relativamente ai servizi ricreativi, a giugno sembrano emergere, dopo alcuni mesi non facili, segnali di miglioramento nel confronto annuo (+1,2%). Per il comparto degli alberghi e pubblici esercizi sembra confermata, anche a giugno, la tendenza alla stabilizzazione della domanda. Il dato è sintesi di una maggior dinamicità della componente estera a cui si contrappongono comportamenti di consumo dei residenti più prudenti.

Segnali negativi continuano ad emergere sul versante dei consumi più tradizionali. Anche a giugno 2024 la domanda per i beni alimentari e le bevande (-0,8%), l’abbigliamento e le calzature (-1,2%) e i mobili e gli articoli di arredamento (-1,4%) è stimata in riduzione nel confronto annuo. Dinamiche che aggravano una situazione già difficile.

PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, si stima per il mese di luglio 2024 una variazione dell’indice dello 0,2% in termini congiunturali e una crescita dell’1,0% su base annua. Il modesto aumento previsto nel confronto annuo è sostanzialmente in linea con le attese e non pregiudica le possibilità di registrare nella media dell’intero 2024 un tasso di variazione prossimo all’1%. Anche a luglio dovrebbe proseguire la tendenza al rientro dei prezzi dei beni alimentari, con una variazione su base annua stimata all’1,4%.

La stabilizzazione dell’inflazione su valori in linea con quelli rilevati prima della “tempesta” iniziata nel 2021 dovrebbe contribuire a consolidare i segnali di recupero del potere d’acquisto delle famiglie rilevati nel primo trimestre e spingere le stesse, dopo una prima fase in cui sono state ricostituite le riserve di risparmio, a migliorare la propensione al consumo.

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